“Ballata” di Ernesto Ragazzoni

Ernesto Ragazzoni nacque a Orta Novarese l’8 gennaio 1870. Era il primo di cinque fratelli. Il padre Giovanni è maggiore dell’esercito e amministra le sue terre di Barengo e dintorni. La famiglia, di abitudini tipicamente borghesi di estrazione agricola, agiata e distintissima, in omaggio al culto della praticità, lo avvia al diploma di ragioniere. Ernesto Ragazzoni non fu un uomo celebre qualunque. Straordinario dissipatore di se stesso e del suo talento, fu il poeta dei buchi nella sabbia e delle pagine «invisibilissime» (cioè non scritte). La poesia di Ragazzoni si realizzò in gran parte fuori dal testo, nella vita del suo autore; come è accaduto per altri poeti della dissipazione di sé, la sua fama è arrivata fino a noi, nonostante la critica e quasi in assenza della critica, esclusivamente grazie ai lettori. Morì a Torino il 5 gennaio 1920. È sepolto a Piossasco. Nelle sue volontà chiese che i partecipanti al funerale si radunassero in osteria per un pranzo. In una poesia aveva ironizzato anche sulla propria malattia, la propria morte, il proprio funerale e aveva suggerito questa epigrafe: “Qui giace Ernesto Ragazzoni d’Orta. Nacque l’otto gennaio mille ed otto-centosettanta. D’essere stato vivo non gl’importa.” Interpretazione di Vittorio Gassman